Ogni oggetto reca in sé delle energie, alcune di esse sono tipiche di quell’oggetto un po’ come se fossero la sua stessa essenza come ad esempio l’energia dei cristalli, dei rami d’albero o le vibrazioni di forma degli amuleti, a queste energie e vibrazioni se ne aggiungono altre che l’oggetto assorbe dalle persone e i luoghi con i quali viene in contatto.
Alcune volte queste energie possono essere in armonia con quelle dell’oggetto e potenziarlo, altre, invece sono tali da non risuonare con esso alterandone l’energia originaria fino a invertirne la vibrazione.
Lo stesso accade con i tarocchi.
Ogni mazzo ha una sua particolare vibrazione, come un’anima, in un certo senso impressagli da coloro che l’hanno ideato, disegnato e dipinto.
In ogni mazzo vi è parte del carattere, del pensiero, della filosofia, delle conoscenze esoteriche ed anche del modo di pensare e di porsi di fronte alla vita degli ideatori e realizzatori della serie di Tarocchi.
Ogni persona entrerà in risonanza con uno o più mazzi secondo che la sua aura risuoni o meno con i diversi tipi di energia. Durante l’utilizzo dei Tarocchi, le due aure, quella dei Tarocchi e del Cartomante, si “parleranno” e ciò creerà mutamenti reciproci fino a che ciascuno apparterrà all’altro.
Quando acquistiamo un mazzo di tarocchi, però, questo non è intriso della sola aura dei suoi creatori originari ma ha assorbito molte altre energie, diverse, da quelle impresse nelle carte a quelle utilizzate per la sua fabbricazione fino al postino che ha recapitato il pacchetto con i vostri tarocchi.
Come già detto alcune di queste energie, saranno armoniche, o almeno in armonia con quelle del mazzo. Altre, invece, saranno in contrasto con le sue vibrazioni, da qui l’esigenza di purificarlo prima di utilizzarlo ed entrarvi in contatto.
Esistono molti modi per purificare e consacrare il propria mazzo, uno per ciascuna tradizione magica esistente, di solito, durante i miei corsi, io ne propongo tre approcci ugualmente efficaci, uno è quello della magia radionica che utilizza gli schemi radionici per purificare e consacrare il mazzo, si tratta certamente di un metodo semplicissimo, pratico e ultra veloce ma certamente meno affascinante, almeno secondo il mio gusto. Il secondo approccio, invece, è quello ispirato alla magia pagana che utilizza gli incensi, le candele i quattro elementi ecc, e, infine, propongo la purifica e la consacrazione propria della magia popolare siciliana.
Rituale di purificazione preliminare
Quello che segue è un rituale di purificazione che potremmo definire preliminare.
Si tratta di un piccolo rito che «ripulirà» il mazzo dalle influenze disarmoniche principali rendendolo così adatto alla divinazione senza chiederci grossi investimenti di tempo e di denaro, tuttavia esso non è definitivo e non ripulisce il mazzo da ogni influenza ma solo da quelle più evidenti e grossolane. Inoltre non costituisce una Consacrazione, in altre parole non infonde nel mazzo quelle energie divine che lo rendono un vero e proprio strumento di connessione con il «sacro», ma per chi fosse alle prime armi e voglia, per il momento, accontentarsi è un rituale più che valido, inoltre, non è bene consacrare immediatamente il mazzo se non si è instaurato un rapporto intenso e non si ancora bene con quali “forze” ed “energie si voglia lavorare.
Dunque, in una notte di Luna Piena, accendete un incenso per la purificazione, passate fra i suoi fumi il mazzo, immaginando che questi lo ripuliscano da ogni impurità, quindi legatevi sopra e sotto delle foglie di alloro e salvia e mettetelo nel suo sacchettino porta-tarocchi nel vostro tappetino da divinazione. Se avete anche una scatola in cui riporlo mettetelo nel cofanetto che lascerete aperto.
Passate tutto nuovamente tra i fumi dell’incenso immaginando che questi purifichino ogni cosa, quindi mettete il cofanetto aperto su un davanzale o un balcone purché esposto ai raggi della Luna. Il mattino seguente, ritirate il mazzo.
La sera accendete un incenso divinatorio, stendete il tappetino da divinazione e, preso il mazzo, passate ogni carta tra i suoi fumi, dite ad alta voce il nome dell’Arcano e dopo averlo guardato per qualche istante associatevi un aggettivo o una parola che, in qualche modo la descriva. Fatto ciò riponete il mazzo nel suo cofanetto così che nessuno possa vederlo o toccarlo senza il vostro consenso.
Durante la settimana successiva appena avete un po’ di tempo, riprendete il mazzo e manipolatelo senza leggere i tarocchi. Guardate solo le singole carte, cercate di prendervi confidenza, «giocateci» insomma, disponendole sul tappetino in varie forme oppure sfogliando il mazzo, mischiando le carte e riordinandole. Fate tutto ciò che la fantasia vi suggerirà, non importa se sia un castello di carte o un solitario e non importa per quanto tempo, l’importante è che seguiate il cuore. Questa fase è simile a quella in cui il Piccolo Principe addomestica la sua Volpe, serve a farvi addomesticare il mazzo, in altre parole a farvi prendere confidenza con esso. Mentre giocate cercate di ascoltare le vostre sensazioni e pensieri. Sarebbe molto opportuno riportare le vostre riflessioni su un diario perché in seguito vi saranno molto utili, esse rappresenteranno le vostre prime intuizioni e vi mostreranno luci e ombre del vostro percorso.
Ripetete questo semplice rito ogni volta che acquistate un nuovo mazzo di Tarocchi, e almeno una volta all’anno per i Tarocchi che già possedete.
Proteggere il mazzo
Una volta purificato, il mazzo potrebbe assorbire nuovamente energie disarmoniche dovute alle persone che verranno a farvi visita, anche solo incidentalmente, o a emozioni negative dovute a eventi accaduti nella vostra dimora, come un litigio, una notizia dolorosa o una malattia. E’ bene dunque proteggere il mazzo il più possibile, per questo è usanza riporlo in un panno o in apposite borsette che per colori o disegni e decori possano proteggere il mazzo dalle influenze ambientali grazie alle loro vibrazioni benefiche.
Di solito il mazzo così protetto è riposto in un cofanetto mentre la borsetta è utile soprattutto quando si vogliono portare i Tarocchi con sé (ad esempio per andare a leggere le carte a un’amica o se si parte per le ferie).
Alcuni cartomanti, poi, utilizzano uno speciale tappetino sul quale disporre le carte durante la lettura perché non entrino a diretto contatto con il tavolo e dunque con le energie su esso depositate.
Sebbene tale accorgimento non sia indispensabile, è auspicabile, specialmente se non si ha a disposizione un tavolo o un piano di lavoro (ad esempio un altare) preposto al solo utilizzo dei Tarocchi.
Nonostante questi accorgimenti, il mazzo accumula con il tempo energie disarmoniche e necessita di una nuova purifica, ma è possibile mantenere il mazzo “pulito” da energie negative più a lungo con l’aiuto di oggetti in grado di purificarlo. Questi possono essere:
Voi quale rituale avete usato per purificare il mazzo? A chi o cosa lo avete consacrato?
Nec spe, nec metu
Bimbasperduta.
Ciao! Volevo chiederti se per caso avevi letto anche il procedimento di Laura Tuan ne “Il Linguaggio Segreto dei Tarocchi” e se lo ritieni valido 🙂 Grazie mille, un abbraccio!
Ciao, Stefano, sì, l’ho letto. Il Linguaggio segreto dei Tarocchi di Laura Tuan è uno dei testi che consiglio sia per la mia scuola sia qui sul blog.