L’Appeso: lasciati amare. Voglio raccontarvi come tempo fa imparai che questa è una delle parole chiave dell’Appeso. O se preferite, abbi fiducia, lasciati andare, abbandonati.
Cartomante vs persone comuni
La differenza tra un Cartomante e una persona comune sta nel fatto che un Cartomante guarda la realtà attraverso la lente della cartomanzia. In parole povere, il Cartomante è come la protagonista della canzone La Vie en rose, che indossa degli occhiali con le lenti rosa e perciò vede tutto rosa. Il Cartomante indossa degli occhiali con lenti speciali, fatte da Tarocchi e vede tutta la realtà attraverso queste lenti, BDSM.
Tempo fa, su Facebook mi è caduto l’occhio su una foto molto bella, allora non sapevo che l’autore fosse Hikari Kesho (che dopo anni mi ha gentilmente scritto e invitata a visitare il suo meraviglioso sito invece di spacciare le sue foto) ma restai folgorata dall’immagine e mi preoccupai solo di arrestare il flusso di immagini proposte da Facebook, la salvai sul pc per non perdela affinché mi svelasse i segreti dell’Appeso.
L’Appeso: lasciati amare
Con le mie lenti speciali ho interpretato la foto come un Appeso e guardandola ho compreso mille cose su questa carta e ho cercato di metterle su carta. Ci sono riuscita in modo goffo e le ho riportate, alla fine, in un articolo di Cronache Esoteriche dedicato alla carta.
Le immagini dei Tarocchi compenetrano la realtà a tal punto che ogni immagine sul nostro cammino può spiegarci una lama e ogni carta può insegnarci a leggere la realtà che quotidianamente viviamo.
Così l’«Appeso, Dio autosacrificato» diviene schiavo/a autoffertosi.
In un gioco caleidoscopico di ruoli, l’Appeso mostra, ancora una volta, come la realtà non sia mai ciò che sembra. E’ sufficiente cambiare prospettiva perché tutto, pur restando uguale, capovolga il suo significato.Tuttavia, la cosa che più mi ha colpito guardando la foto qui a fianco è la naturalezza con cui questa giovane donna assume, forse inconsapevolmente, la posizione dell’Appeso, come se l’auto sacrificio o il semplice atto di donarsi interamente e completamente o l’abbandono fiducioso a un prossimo (sia esso un maestro, il destino o Dio stesso) non possa avere che questa posizione e quella placida serenità sul volto che sembra una finestra aperta su una mente che, a dispetto di corde e nodi, si libra sulle vette di alberi inaccessibili all’occhio di chi, libero da catene, resta schiavo del proprio corpo.
Rinunciare al controlo
L’ultima carta studiata a scuola, nello scorso anno accademico, è stata proprio l’Appeso, ciò vuol dire che la pausa estiva è stata caratterizzata per tutte noi (l’energia della carta travolge-stravolge anche me) proprio dalla necessità di lasciarsi andare, abbandonare ciò che è vecchio o superfluo, guardare le cose da prospettive differenti, fare il salto nel vuoto.
Lasciarsi andare, abbandonarsi, rinunciare al controllo è la tappa più importante e più difficile di un percorso iniziatico, specie nel moderno mondo occidentale, improntato all’individualismo, all’esaltazione dell’essere sempre attivi e protagonisti, artefici del proprio destino.
Quest’estate ho dovuto affrontare diversi livelli di abbandono dal più semplice, cioè lasciarsi cullare dalle onde in mezzo al lago fino al lasciarsi amare. Rinunciare al controllo, lasciare semplicemente che il lago ci culli, che qualcuno ci ami richiede grande coraggio e una fede fortissima negli Dei.
Lasciarsi amare corrisponde ad essere indifesi e passivi come l’Appeso dei Tarocchi, ci si lascia andare, non si controlla più nulla, si accettano le manifestazioni d’affetto dell’altro senza più chiedersi quali siano le recondite motivazioni degli atti d’amore di cui siamo oggetto ma accettando umilmente che ci vengano offerti con amore. Smettiamo di giudicare i gesti, i baci, le parole; di pesarli, analizzarli per inserirli nel grafico cartesiano dell’amore.
Comprendere questa lezione e metterla in pratica sono due momenti distinti. Occorre molto tempo, molta pazienza, molta pratica quotidiana e moltissimo amore.
L’Appeso secondo Wirth
Secondo il Wirth, l’Appeso divide a metà i Tarocchi, esso è la prima lama, il primo passo sulla via umida che dall’intuizione sciamanica porta alla consapevolezza.
Lasciarsi amare vuol dire anche lasciar andare le vecchie convinzioni, le paure, le passate esperienze che in alcune raffigurazioni della carta scivolano giù dai sacchetti o dalle tasche del personaggio sotto forma di monetine.
Liberarsi della mania del controllo crea un vuoto in noi stessi e nella nostra vita, vuoto che, come insegna l’I-ching, per legge di Natura sarà riempito con doni inaspettati e inimmaginabili. Dobbiamo solo lasciarci andare perché come disse Richard Feynman, la Natura ha più immaginazione dell’essere umano. Così, quando smettiamo di cercare i risultati che desideriamo e ci limitiamo a seguire solo l’amore e la verità allora davanti ai nostri occhi si schiuderanno scenari incredibili e saremo partecipi di esperienze inenarrabili e come sempre ricordate.
Occhiali rosa e obiettivi
In realtà, i Cartomanti non sono i soli a indossare occhiali con le lenti rosa o gialle o verdi. Sportivi, artisti, grandi chef, imprenditori, musicisti, artigiani, tutti coloro che nella vita sono animati da una grande passione indossano questi occhiali speciali. Più la passione è grande più tempo trascorrono a guardare la vita attraverso queste lenti. Per questo creano cose straordinarie, alle quali nessun altro avrebbe potuto mai pensare. Per diventare cartomanti è importante imparare a indossare queste lenti, non è difficile, è tutta questione di costanza e di passione, se avete passione vera la parte difficile sarà togliere questi occhiali speciali.
Shibari
Ricevere la mail di Hikari Kesho mi ha molto emozionato e sono subito andata a vedere il suo sito e ho scoperto un mondo di Appesi chiamato Shibari. Scorrendo la galleria vi accorgerete che la foto usata da me non è la sola a ricordare l’Appeso, ce ne sono molte altre. Questo mi ha svelato una serie di associazioni di idee che stanno galleggiando nella mia mente. Ecco, alcune “Appese” sembrano fluttuare, come se le corde e i nodi non fossero una prigione ma un trampolino, uno strumento per volare e non delle briglie. Ecco, l’Appeso fa questo, vuol dire questo: guardare le cose da una prospettiva diversa. Ci dice che ciò che è, non è ciò che vedete, non necessariamente.
A questo punto sono curiosa di conoscere il punto di vista di Hikaru, di che colore è il mondo attraverso il suo obiettivo? Sarei onorata di leggere la sua opinione.
E voi? Che tipo di lenti o obiettivi indossate? Di che colore vi mostrano il mondo?
Nec spe, nec metu
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