I Tarocchi di Bimbasperduta

Oracolo di Madre Natura
Novembre 23, 2024

Oracolo di Madre Natura

L’oracolo di Madre Natura è il primo mazzo di Sibille dedicato al linguaggio dei Fiori; creato nel XIX secolo, forse in Inghilterra, e dedicato al linguaggio dei fiori. Si tratta di un oracolo talmente bello che ho deciso di dedicargli due articoli per conoscerlo nei minimi dettagli; nelle prossime settimane parlerò della sua storia, del […]
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L’oracolo di Madre Natura è il primo mazzo di Sibille dedicato al linguaggio dei Fiori; creato nel XIX secolo, forse in Inghilterra, e dedicato al linguaggio dei fiori.

Si tratta di un oracolo talmente bello che ho deciso di dedicargli due articoli per conoscerlo nei minimi dettagli; nelle prossime settimane parlerò della sua storia, del suo valore artistico e soprattutto dei significati simbolici. Se desiderate essere i primi a leggere il prossimo aggiornamento su questo mazzo eccezionale iscrivetevi subito alla newsletter.

Oracolo di Madre NaturaL’Oracolo di Madre Natura

L’Oracolo di Madre Natura è composto da trentadue carte, si tratta di un mazzo di Sibille atipiche perché non sono collegate alle carte da Piquet. Il centro della carta è occupato dal disegno di una o più dame in pose emblematiche e incorniciate da un fiore.

I disegni, realizzati ad acquaforte, sono di una raffinatezza singolare, i colori sono morbidi e delicati mentre il tratto è pulito e molto preciso si tratta davvero di un esemplare pregiato, ritrovato per caso e custodito presso l’ associazione Le Tarot di Faenza.

Il linguaggio dei fiori e delle piante è all’origine di questo sofisticato oracolo del XIX secolo, sintesi di una cultura plurimillenaria. Consultarlo è come dialogare con i principi essenziali, una via per capire i problemi umani e trovare delle soluzioni efficaci.

L’antico simbolismo dei Fiori

Fin dalla più lontana antichità gli uomini hanno assegnato significati simbolici alle piante e ai fiori, ponendoli spesso in relazione, con la mitologia; si ricordi ad esempio Narciso, condannato dalla dea Nemesi a innamorarsi della propria immagine e il cui nome è diventato sinonimo di egocentrismo; o il mito di Giacinto, il principe Spartano amato da Apollo e trasformato da questi in fiore; da allora il giacinto simboleggia il dolore per la bellezza perduta.

La letteratura classica è stata la prima fonte alla quale è ricorsa la civiltà occidentale per elaborare un ” linguaggio dei fiori”; anche la Bibbia si rivelò utile a questo proposito. Ad esempio, l’iris, tante volte citato nel Cantico dei Cantici, si è trasformato nel simbolo della purezza e il melograno in quello della fertilità.

Nel Medioevo si attribuivano alle piante e ai fiori significati legati ad antiche credenze erboriste e, soprattutto, alla tradizione astrologica, in virtù di questa “magia per simpatia” che, secondo quanto si suppone, pone in relazione il mondo terreno con quello Celeste.

Il linguaggio dei fiori

Secondo alcune fonti, il linguaggio dei fiori nasce nel Settecento, negli harem della Turchia. Pare che inizialmente le donne dell’Harem utilizzassero i fori per recapitare messaggi in codice al sultano. Si trattava di un linguaggio particolarmente complesso, detto Selam, attraverso il quale, in base al numero dei fiori, alla disposizione, ai colori e ai tipi si possono comunicare precisi stati d’animo, appuntamenti e rimproveri.

Questa usanza giunse in Inghilterra nella prima metà del Settecento grazie a Lady Mary Wortley Montagu, moglie di un ambasciatore inglese in Turchia. Durante la permanenza nell’Impero ottomano aveva avuto la possibilità di visitare le donne segregate nelle zenana, stanze riservate alle donne, intrecciando amicizie e apprendendo i costumi turchi.

Le language des Fleurs e altri manuali sul linguaggio dei fiori

Il Romanticismo fu sicuramente il periodo storico più adatto alla diffusione del linguaggio dei fiori che, infatti, conobbe proprio in questo periodo la sua massima espressione a partire proprio dalla Francia. A Parigi nel 1819 è pubblicato con grande successo il libro Le language des Fleurs di Charlotte de Latour (pseudonimo di Louise Cortambert).

Quest’opera, dedicata principalmente agli innamorati, descrive le regole che bisogna seguire per comporre un bouquet che sia in grado di esprimere sentimenti come la simpatia, l’amicizia, la gratitudine, la passione.

Da quel momento, in tutto il mondo, si pubblicheranno molti altri manuali sul linguaggio dei fiori per permettere ai giovani di comunicare segretamente i propri sentimenti. Così, nella prima metà del XIX secolo si diffusero in Europa molti altri manuali di simbologia dei fiori, a volte arricchiti con bellissime illustrazioni.

I primi fiori divinatori

Il linguaggio dei fiori divine un linguaggio universale che non ha più bisogno di libri e manuali per essere decifrato, forse per questo motivo nascono dei mazzi divinatori basati proprio su questo linguaggio. Essendo quella floreale una lingua universalmente conosciuta rendeva gli oracoli basati su questa particolarmente facili e maneggevoli.

Il Grand Jeu Lenormand

L’oracolo più famoso nel quale compare il linguaggio dei Fiori  è certamente il Grand Jeu Lenormand, conosciuto anche come Oracolo Astro Mitologico.

In ciascuna carta del mazzo compare una composizione floreale, il manuale del 1845, si limita a elencare i fiori di cui è composto ogni mazzo e citare la frase che simbolizza, mentre la maggior parte dei manuali successivi ignorano completamente il mazzo di fiori, accennando a malapena la sua esistenza, quasi si trattasse di una decorazione.

In realtà, i fiori avevano nell’Ottocento grande importanza non solo come codice segreto tra innamorati e amici ma anche in senso spirituale e simbolico.

Questo mazzo di carte, conosciuto per mezzo di un rarissimo esemplare dell’associazione il tarocco di Faenza, è composto da 32 illustrazioni incise all’acquaforte e dipinte ad acquerello; ogni figura Mostra una pianta e una scena allegorica.

L’Oracolo di Madre Natura

Oracolo di Madre Natura, carteNel 1840 nacque l’oracolo di Madre Natura, il primo che utilizza il linguaggio dei fiori confini oracolari. Si tratta quindi il più antico oracolo cartomantico dedicato interamente ai fiori.

Ritrovato per caso, purtroppo il mazzo non era accompagnato da un libricino illustrativo così i curatori dell’enciclopedia “Le Carte della Divinazione” hanno utilizzato i significati simbolici attribuiti ai fiori durante l’epoca vittoriana. La prossima settimana pubblicherò la seconda parte dell’articolo con la descrizione e i significati di ciascuna carta.

Nec spe, nec metu
Irene Bimbasperduta

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