Questo articolo è dedicato all’otto di Picche e al suo significato divinatorio nel Grand Jeu Lenormand o Sibille Astro-mitologiche. Seguiranno altri articoli con cadenza settimanale dedicati ai significati divinatori di altre carte.
L’Otto di Picche nel Grand Jeu Lenormand
È difficile riuscire ad attribuire un significato univoco ai simboli divinatori ma è ancora più difficile farlo con il Grand Jeu Lenormand. Per stabilire quale dei tanti simboli abbia più importanza degli altri per il pronostico è necessario conoscere la domanda del consultante oppure, mancando la domanda, conoscere le altre carte vicine così da poter stabilire un contesto. Anche la collaborazione del Consultante è importante per comprendere meglio il messaggio.
Tuttavia, ecco un modo generale di leggere le carte del Grand Jeu Lenormand che potrà essere d’aiuto per chi usa questo mazzo per la prima volta.
La difficoltà maggiore nel Grand Jeu Lenormand è stabilire in quale ordine d’importanza leggere i diversi simboli che compongono ogni carta. Anche se i diversi simboli sono complementari l’uno con l’altro, scegliere con precisione quali sia il significato complessivo della carta è davvero difficile.
L’Otto di Picche e Andromaca
In generale, possiamo dire che il seme indica il carattere generale della carta, ad esempio, in questo caso, l’Otto di Picche indica dolore per la perdita di qualcuno che si ama molto. Confermato anche dall’immagine in basso a sinistra che rappresenta Andromeda sulla tomba di Ettore e vaticina dolore a causa di un congiunto.
Continuiamo l’analisi dell’Otto di Picche nel Grand Jeu Lenormand per comprendere appieno come interpretare questa carta.
L’Ira di Achille
L’immagine centrale, tuttavia, rappresenta Achille che trascina il corpo esanime di Ettore attorno alle mura di Ilio. Indica, perciò, vendetta, ira incontenibile, dolore prolungato e tutte le altre cose che questo episodio può suggerirci.
Possiamo dunque dire che questa carta indichi che il/la consultante soffrirà molto a causa di qualcuno molto vicino come un parente o un’amicizia molto intima. La carta da sola non può dirci se soffrirà a causa di un parente o per un parente, questo andrà ricercato nelle carte vicine, nella domanda posta dal consultante o anche dalla sua situazione generale.
Le ossa di Pelope e il talismano della Luna
L’immagine in basso a destra, cioè le ossa di Pelope, indicano difficoltà superate non senza grandi peripezie, promettono, dunque, che vi sarà un lieto fine anche se lontano nel tempo e molto sofferto.
Sotto le ossa di Pelope troviamo il Talismano della Luna. Un talismano lunare potrà aiutare il consultante a trovare la giusta soluzione o comunque ad affrontare nel migliore dei modi la crisi annunciata dalle carte.
Il mazzo di fiori nell’otto di Picche
In basso, al centro di ogni carta vi è una composizione floreale. Nell’otto di Picche il mazzo di fiori è formato dall’orchidea, il tarassaco e il cardo. Il suo significato è “colui che trionfa oggi, sarà colpito domani”, intendendo che tutto è passeggero e che colui che è colpito oggi trionferà domani. Danno quindi il consiglio di non disperare mai e di ricordare che nessuna situazione, per quanto brutta è definitiva, tutto è destinato a cambiare e capovolgersi. Questo ammonimento richiama il talismano della Luna che appunto dovrebbe aiutare chi lo indossa ad adattarsi al cambiamento e alla versatilità, come la Luna.
La costellazione dell’Otto Picche
Infine, in alto, al centro di ogni carta vi è una costellazione. Nell’otto di Picche questa è Algol, stella beta della Testa di Medusa, presente sotto il braccio di Perseo.
Dal punto di vista fisico Algol e tutta la tesa di Medusa richiamano alla gola e ai problemi di respirazione. In un consulto per la salute questa carta potrebbe perciò indicare problemi respiratori oppure alla gola e, perché no, anche emicrania.
I molti serpenti sulla testa di Medusa fanno sì che Algol nel Grand Jeu Lenormand indichi che i pericoli possono giungere da qualsiasi direzione e intimano perciò al consultante di prestare attenzione. Possono anche indicare che la causa delle sue sofferenze saranno più persone.
La lettera nell’Otto di Picche
L’ultimo simbolo da analizzare è la lettera che in ogni carta del Grand Jeu Lenormand si trova in alto a sinistra. Si tratta di un simbolo che va studiato approfonditamente, è necessaria una lunga riflessione in proposito.
Ad esempio, la lettera associata all’Otto di Picche è la “M” e rappresenta la fermezza, la partecipazione e la perseveranza. Vuol dire che il consultante deve essere perseverante? Oppure che i sentimenti di vendetta sono perseveranti? O, ancora, dato che la carta della Luna e gli altri simboli invitano all’adattabilità la lettera invita a non perseverare nello stesso atteggiamento in altre parole a cambiare modo di agire?
La straordinarietà di questo oracolo risiede proprio nel richiedere al consultante un’attenta riflessione su questioni solitamente ritenute banali. Cosa sono la perseveranza e la fermezza? Quando smettono di essere delle qualità e si trasformano in difetti?
Dalla catarsi…
Se durante il consulto il cartomante e il consultante sono riusciti a identificarsi nei personaggi delle carte e cioè in Achille, in Ettore, in Andromaca e persino in Pelope allora la catarsi scaturita da tale identificazione li ha molto probabilmente portati a trovare la risposta più vicina alla verità.
Il potere dell’Oracolo Astro-mitologico è proprio questo, portare alla catarsi. Nessun altro oracolo lo fa in modo altrettanto potente.
… all’interpretazione
Se si analizzano tutti i simboli dell’otto di Picche ci si accorge che raccontano tutti storie di vendetta, delle sue cause e delle sue conseguenze. Questa carta, perciò, indica sofferenza a causa di qualcuno che ci è molto vicino. La sofferenza sarà profonda e legata a un sentimento di vendetta, un desiderio di rivalsa e di rabbia cieca ma come agiremo?
Saremo come Achille? Il cui sentimento di rivalsa lo porta ad agire in un modo così terribile che perfino gli Dei ne restano scioccati e inorriditi, o come Pelope, la cui virtù viene premiata con l’immortalità? Lasceremo che il dolore per i torti subiti ci trasformino in un mostro come è accaduto a Medusa o smetteremo di specchiarci nel dolore e mozzatolo alla radice trasformeremo l’insegnamento in un talismano?
Naturalmente, la carta non parla sempre e solo di chi consulta le carte. Potrebbe indicare la persona vicina al consultante, qualcuno che, preda della propria oscurità, trama per vendicarsi di torti realmente subiti o anche solo immaginati. In questo caso, l’effetto catartico della carta ci aiuterebbe a comprendere questa persona, le sue motivazioni, i suoi sentimenti e anche i suoi pensieri e, da qui, le sue prossime azioni.
Ciò dovrebbe portarci, prima ancora che a crescere interiormente, a comprendere meglio come agire, in quale modo prepararci ad affrontare il nemico nascosto, in cosa perseverare e in cosa, invece, cambiare.
Nec spe, nec metu
Bimbasperduta
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