Quali sono le piante magiche del Solstizio da bruciare per ricavarne profumi? Oro, incenso e mirra, starete pensando, e invece no, insieme all’incenso e alla mirra per il solstizio bruceremo il ginepro, o meglio le bacche di ginepro. Questa settimana più che di piante parliamo di resine e bacche ricavate da piante e usate da secoli nella preparazione di incensi.
Se volete scoprire di più leggete l’intero articolo.
Le piante magiche del solstizio e i profumi
Come già detto, le piante magiche delle quali parlerò questa settimana sono usate, soprattutto come incensi, in pochi lo sanno ma la parola profumo deriva dal latino per, «attraverso», e fumum, «fumo», è lampante, dunque, come gli incensi siano, prima di tutto, dei profumi.
Definizione di incenso
Solitamente, la parola «incenso» richiama alla mente due immagini: la sostanza bruciata in chiesa durante la funzione e i bastoncini o coni venduti in negozi e bancarelle.
Ma cosa s’intende davvero con la parola «incenso»?
Il significato principale della parola «incenso» è acceso, infocato. Per estensione viene definito quale incenso qualsiasi sostanza che, bruciata, diffonde un fumo denso e profumato.
Questa definizione spalanca le porte di un mondo fatto di colori, forme ma, soprattutto, di odori. Come avremo modo di scoprire in questa piccola guida le sostanze usate come incenso nel corso dei secoli e presso le diverse culture sono moltissime e ciascuna è un dono prezioso dalle molteplici applicazioni.
Olibano
L’assolata Somalia ci offre la resina per eccellenza, di altissima qualità, conosciuta dalle popolazioni del globo come il profumo degli dèi. Da Babilonia all’Egitto, dalle terre d’Israele alla penisola Greca, dall’antica Roma sino al culto Cristiano, ogni popolo l’ha considerata alla base delle proprie offerte e pratiche spirituali: il suo aroma ha la straordinaria capacità di aprirci al divino come nessun’altra fragranza.
Pianeta: Sole
Elemento: Fuoco
Divinità: Gesù bambino; Divinità solari quali Ra e Baal.
Usi rituali: In assenza di altre resine può essere impiegata in qualunque rituale.
Gli antichi egizi bruciavano l’incenso al sorgere del sole in onore di Ra. I Pitagorici bruciavano l’incenso come offerta agli Dèi al posto ei sacrifici cruenti. L’attuale uso incensare con olibano durante la celebrazione cattolica è stato mutuato dall’uso che ne facevano gli antichi Romani. Presso gli Ebrei, l’incenso era considerato una delle offerte più gradite a Dio come si legge nell’Antico Testamento.
Poteri curativi: L’olibano, ha proprietà immunostimolanti e purificanti, per questo i romani lo bruciavano in grandi quantità dopo le funzioni religiose, per purificare il luogo dai batteri. L’olio essenziale di incenso era una volta considerato il re degli oli, ha molti effetti benefici sul corpo specialmente nella stagione fredda. L’incenso è sia calmante sia di supporto al sistema respiratorio, quindi aggiungere l’incenso a un diffusore per ambiente e inalarlo può aiutare a liberare i polmoni.
Le medicine tradizionali greche, indiane e cinesi venerano l’incenso come un rimedio importante per le condizioni che coinvolgono dolore e infiammazione, e quelle degli organi digestivi, respiratori e urogenitali. Il primo medico persiano Ibn Sina documenta l’uso dell’incenso per ulcere, tumori, febbri, dissenteria e vomito. Nella pratica ayurvedica, l’incenso è stato utilizzato nella medicina interna, nella cura dei traumi e nella dermatologia. In Europa oggi, l’olio essenziale e la resina vengono studiati e utilizzati in applicazioni cliniche che stanno gettando nuova luce su possibili trattamenti contro il cancro.
Usi magici: associata al pianeta Sole è ideale in tutte le pratiche per purificare, proteggere e benedire sia luoghi sia persone o per consacrare gli oggetti magici. Allontana vibrazioni e pensieri negativi, aiuta a rilassare, favorisce la divinazione ed aumenta il carisma in amore (soprattutto maschile). Favorisce anche la meditazione. I grani di olibano vengono aggiunti a sacchettini magici per la fortuna, la protezione o la crescita spirituale.
Significato simbolico: Secondo il Vangelo di Matteo, i Re Magi portano in dono al bambin Gesù oro, incenso e mirra. L’incenso era simbolo della natura divina del bambino nato nella grotta. Da sempre l’incenso è simbolo di purezza e sacralità.
Incantesimi con l’olibano per il Solstizio
Incantesimo della buona fortuna
In Match Point, il protagonista, Chris Wilton, afferma che avere fortuna è molto più importante che avere talento. Anche se do grande valore al talento e al duro lavoro, devo ammettere che, senza la fortuna spesso non sono sufficienti per raggiungere i propri obiettivi, per questo voglio consigliarvi questo incantesimo tratto dalla tradizione Wicca perché possiate iniziare il nuova anno con quel pizzico di fortuna necessario a raggiungere i vostri obiettivi.
L’incantesimo è più potente se eseguito durante la Luna Piena o Crescente di Gennaio.
occorrente
- Olibano;
- tre candele dorate;
- Un foglio di carta pergamenata;
- una penna;
- il tuo anello magico;
- un vasetto di terra;
- una piantina, magari scelta tra quelle del solstizio
Procedimento
Formate con le tre candele dorate un triangolo al centro del vostro cerchio magico. Entrati nel cerchio accendete l’incenso, trovate la vostra concentrazione e pronunciate questa invocazione:
“Dio e la Dea, Spiriti e Guide
Io [dite il vostro nome magico] sono qui per ringraziarvi per tutti i vostri doni”
Ora prendetevi qualche istante per visualizzare tutti i doni degli Dei e per sentire la gratitudine crescere nel vostro cuore.
“Con il cuore pieno di gratitudine, fiduciosa nella vostra vostra guida
vi chiedo aiuto e protezione per raggiungere il mio obbiettivo
[nominare il vostro obiettivo]
Che nel momento giusto, con il vostro aiuto, io possa ottenere ciò che desidero.”
Adesso immaginate come sarà la vostra vita una volta esaudito il vostro desiderio, immaginate ogni singola cosa, come cambierà la vostra vita, quali sensazioni proverete e così via, cercate di essere molto precisi. Immergetevi sempre di più nelle sensazioni che provate davanti alle conseguenze del vostro desiderio realizzato.
Durante la meditazione apparirà un simbolo. Non appena lo vedrete, aprite gli occhi e disegnate il simbolo apparso sul foglio di carta pergamenata. Mettete il foglio con il disegno al centro del triangolo e cominciate ad accendere le candele. Ogni volta che accendete una candela dite:
“Fuoco accendi il mio sogno”
Medita un po’ fissando la luce delle candele, rivedete con gli occhi della mente tutto ciò di cui sentite di poter essere grati. Sentite crescere nel vostro cuore la luce della gratitudine fino a che non vi avvolgerà completamente.
A questo punto poggiate a terra il vostro anello e seppellite il disegno con il simbolo nel vaso di terra dicendo:
“Terra, che il mio sogno possa mettere radici”
Travasate la piantina nel vaso, mentre battete la terra e innaffiate la piantina dite:
“come questa pianta di [nome della pianta] possa il mio sogno crescere, fiorire, fruttificare”.
Prendetevi cura della pianta, il vostro desiderio seguirà la stessa sorte della pianta, naturalmente, prima di scegliere la pianta informatevi sulle sue caratteristiche e su come coltivarla così da prendervene cura nel modo giusto.
Ginepro, il primo incenso
Sapevate che il ginepro è una delle prime piante ad essere stata utilizzata come incenso? Ho un profumo davvero buonissimo e potete usarlo al posto degli incensi fatti con le resine.
Divinità: Apollo, Giove, Mytra, Cernunnos, Gesù.
Usi rituali: La notte di Natale i contadini appendevano rami di ginepro nelle stalle per proteggere gli animali dagli spiriti maligni. Con lo stesso si bruciavano le bacche durante la Vigilia, San Silvestro e l’Epifania e si decorava la casa con i rami di ginepro.
Dalle bacche di ginepro distillate si ottiene il famoso liquore Gin, molto usato nella ritualità Wudu.
Poteri curativi: Pare che già i celti conoscessero il liquore a base di bacche di ginepro e lo usassero come digestivo. Le bacche di ginepro sono molto usate nella medicina popolare salentina. Un decotto a base di bacche agevola l’eliminazione degli acidi urici. Il “vino di ginepro” era indicato per la cura dei reumatismi, della renella, della bronchite e dell’asma.
Usi magici: Il ginepro è stato fra le prime erbe usate dalle streghe come incenso. Indossato protegge dai ladri, dal morso di animali velenosi e dagli assalti. Indossato dagli uomini ne aumenta la potenza sessuale. Se bruciato aumenta le capacità psichiche. Essendo un sempreverde è utilizzato anche nei rituali di prosperità.
Significato simbolico: soccorso e protezione.
Incantesimi per Yule con il Ginepro
Poiché in questo articolo parliamo delle piante magiche del solstizio da bruciare come profumi mi sembra giusto suggerire più incensi possibile.
Incenso per potenziare gli incantesimi
Questo incenso può essere utilizzato da solo o aggiunto a qualsiasi altro incenso per potenziarlo. Inoltre, molte delle piante usate sono tipiche del Solstizio, perciò l’ho ritenuto perfetto la nostra rubrica.
Occorrente
Una parte di:
- lavanda
- agrifoglio
- bacche di ginepro
- fiori di ginestra
- qualche grano di pepe nero
- un vasetto di vetro
Procedimento
Mettete tutti gli ingredienti nel mortaio e pestate fino ad ottenere una polvere fine che metterete in n vasetto di vetro.
Lasciate risposare l’incenso per almeno un giorno e una notte al buio.
Prima di utilizzare l’incenso pulite bene la stanza in cui avverrà il rituale, quindi, durante il rituale fumigate la miscela.
Mirra
La mirra è una resina che non deve mai, mai mancare nella dispensa di un cartomante o praticante di qualsiasi altra arte divinatoria perché è proprio la resina della divinazione, quindi compratene a pacchi e usatene di più.
Considerata a buon diritto la regina delle resine, proviene principalmente dalla Somalia. Simbolo di femminilità regale, con essa si profumavano principesse e mogli dei sovrani. È associata al mondo notturno, onirico ed astrale, ma anche alla fertilità ed all’amore.
Pianeta: Luna
Elemento: Acqua
Divinità: Iside, Adone, Ra;
Usi rituali: Nell’antico Egitto la mirra era bruciata a mezzogiorno in onore di Ra, mentre si fumava (forse le foglie essiccate) nei templi di Iside. La mirra era usata anche nel rito d’imbalsamazione. Inoltre, insieme all’olibano era uno degli ingredienti del Kiphy.
Poteri curativi: Gli usi della mirra nella farmacopea antica e moderna sono moltissimi, ecco cosa dice a riguardo Wikipedia. La mirra è utilizzata come componente di prodotti farmaceutici (proprietà disinfettanti) e soprattutto in profumeria ma in certi paesi come la Francia ed il Belgio.
Si trova sotto forma di tintura 1:5 in alcol 90% in associazione con la ratania (mirra tintura 50%, ratania tintura 50%) ed è utilizzata per curare le afte e ulcerazioni della bocca sia pura, da mettere delicatamente sulle piaghe oppure con acqua per risciacquare la bocca (Mirra e Ratania soluzione gengivale, F.U.I. XII). Tale preparato presente in Farmacopea, possiede attività analgesica; attività antimicrobica nei confronti di batteri come E. coli, S. aureus, P. aeruginosa, e C. albicans con MIC che variano da 0,2 a 2,8 μg/mL; attività antiinfiammatoria e contiene un triterpene più potente dell’idrocortisone.
Dalla distillazione della mirra si ricava un olio essenziale, da taluni ritenuto un rimedio per diversi problemi fisici, soprattutto se inerenti all’apparato digerente. Da oltre 3000 anni è infatti utilizzata come disinfettante delle vie intestinali, nell’imbalsamazione e anche come conservante per cibi rapidamente deperibili.
Gli studi effettuati dal gruppo di Dolara hanno evidenziato che i sesquiterpeni estratti dalla mirra hanno effetto antibatterico, antimicotico ed analgesico, il che giustificherebbe il suo utilizzo storico come disinfettante e conservante.
Usi magici: Come l’olibano e il ginepro la mirra viene impiegata specialmente nelle purificazioni. Poiché dona maggior efficacia alle altre erbe e resine è spesso aggiunta nelle miscele d’incensi per potenziarne la magia. Oltre che come incenso è aggiunta nei sacchettini d’amore o curativi. associata alla Luna è ideale per la divinazione e le meditazioni profonde. Promuove sogni profetici e conduce verso un sonno ristoratore e terapeutico, grazie alle sue qualità curative e sedative del sistema nervoso e circolatorio. Si usa inoltre per purificare, benedire e consacrare luoghi e oggetti magici.
Significato simbolico: Poiché era usata nell’imbalsamazione la Mirra era associata alla morte e al dolore. Per poter rinascere il faraone mummificato doveva compiere un lungo e pericoloso viaggio. Indica, perciò la purificazione dell’anima per mezzo di un viaggio iniziatico. Nel Cristianesimo tale simbologia si traduce nell’espiazione di tutti i peccati del mondo tramite la morte di Gesù. Sempre nel Vangelo secondo Matteo leggiamo che Melchiorre, reca in dono la Mirra, il dono più importante e prezioso. Infatti la Mirra veniva con olii mescolata con oli per realizzare unguenti a scopo medicinale, cosmetico e anche religioso: la parola Cristo significa proprio unto, consacrato con un simbolico unguento, un crisma, per essere re, guaritore e Messia di origine divina.
In conclusione, nel linguaggio dei fiori la Mirra vuol dire “sacro, benedetto“.
Incantesimi per Yule con la Mirra
Antichi incensi romani per le offerte
Non ho resistito, in un mio vecchio libro Mastering in Herbalism, ho trovato le ricette di due incenso usato nell’antica Roma per accompagnare le offerte agli Dei. Entrambe le miscele erano gettate nel fuoco insieme alle offerte cruente (sacrifici animali) oppure miscelate alle offerte non cruente, cereali, focacce e libagioni. Ho pensato che possa essere indicato per accompagnare le offerte di Yule.
Occorrente ricetta 1
- legno d’olivo
- foglie di alloro
- colofonia
- legno di ginepro
Occorrente ricetta 2
- olibano
- mirra
- zafferano
- margherita di montagna
Procedimento
Mettete tutti gli ingredienti nel mortaio e pestate fino a ottenere una polvere fine. Mettete l’incenso ottenuto in una boccettina di vetro e lasciate al buio per almeno un giorno e una notte prima di usarlo per fumigare.
anche questa settimana è giunta alla fine, la prossima settimana scopriremo tre piante magiche di Yule da mangiare o comunque da usare in cucina per un cenone davvero magico. Non mi resta che salutarvi e augurarvi una felice settimana.
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