Spesso, alla fine delle mie conferenze mi viene chiesto se esiste un albo della cartomanzia o qualcosa del genere al quale iscriversi per fare questa professione. Mi capita anche, nella vita di tutti i giorni, che quando le persone vengono a sapere del mio lavoro mi chiedano se è proprio il mio lavoro, cioè se io vivo di questo e, soprattutto se pago le tasse, cioè se dichiaro il reddito o no. In molti, poi, seguono i miei corsi e seminari proprio perché vogliono fare i cartomanti di professione e perciò mi chiedono: “come lo feci” questa volta di Bimbasperduta e non Victor Frankenstein!
Non esiste alcun albo dei cartomanti, né italiano e meno che mai europeo, la nostra professione non ha un riconoscimento a sé, non risponde ad un codice a sé e ci si iscrive come liberi professionisti utilizzando la dicitura “servizi diversi alle famiglie”. questo è un bene e un male, perché vuol dire che la nostra professione non è quasi per nulla regolamentata e perciò se da un lato ciò vuol dire maggiore creatività e possibilità di espressione, dall’altro lascia il campo aperto all’improvvisazione totale.
Durante la diretta abbiamo cercato di fare chiarezza rispondendo alle vostre domande, abbiamo cercato di definire quale sia la differenza tra un professionista e un semplice appassionato e non solo dal punto di vista legale ma anche e soprattutto dal punto di vista meno pratico e più sfuggente e cioè nell’atteggiamento, il modo di vivere e il tipo di prestazione offerta. Abbiamo parlato anche di cosa occorre per fare il cartomante e di cosa, invece è meglio evitare e come capire se si ha o no la “vocazione”.
Insomma, si tratta di una piccola guida per chi è alle prime armi e vorrebbe saperne di più ma anche per chi vuol sapere come riconoscere un professionista da un ciarlatano. Durante la diretta, inoltre, gli interventi ci hanno dato l’opportunità di approfondire altri aspetti di confrontarci con altri praticanti.
Ecco il video completo.
Ottima diretta. Sia in termini della scelta del tema che della qualità dei contenuti, ottime anche le metafore per far comprendere appieno i concetti. Grazie!
Grazie Andrea, detto da te è un vero complimento. Un abbraccio