Intervista a Giordano Berti

Caro Giordano, benvenuto sul mio blog e grazie mille per questa intervista che mi emoziona molto, infatti sei, a buon diritto, tra i maggiori esperti in Italia e forse nel mondo di storia dell’esoterismo e di storia e arte dei Tarocchi, sei direttore dell’Istituto Graf di Bologna, socio dell’Associazione Le Tarot, organizzi mostre e convegni e sei uno studioso di religioni, simbolismo e tradizioni esoteriche, insomma la tua biografia è davvero molto ricca, al tuo attivo hai una produzione artistico-esoterica davvero sorprendente che spazia dal teatro alla grafica, alla letteratura e la saggistica, un vero Figaro dell’esoterismo colto!

Questo mi porta alla mia prima domanda. Dopo il diploma hai scelto lettere e filosofia; cosa ti ha fatto poi cambiare rotta dirigendoti verso il mondo dell’arte e dell’esoterismo?

Non ho cambiato rotta. Ho scelto una delle possibili rotte che si prospettano quando si entra nel Mare Magnum della filosofia. In sostanza, ho scelto l’indirizzo estetico e in seguito, dovendo scegliere un percorso più consono alla mia dimensione  “spirituale”, chiamiamola così, mi sono specializzato nei rapporti tra Arti visive ed Esoterismo. Da qui ho poi sviluppato numerose linee di ricerca e di approfondimento che hanno incluso, ovviamente, anche i Tarocchi.

Hai curato per Lo Scarabeo la progettazione di mazzi di nuova concezione, come nasce un nuovo mazzo di Tarocchi? Quali sono le linee e i concetti guida?

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Tarocchi Perrin – Intorno al 1865 l’editore Claudio Perrin stampò a Torino un mazzo di grande pregio, che tuttavia è rimasto dimenticato fino a tempi recenti.

Diciamo che per prima cosa nasce la linea guida, vale a dire l’idea di base che dovrà poi essere sviluppata. La linea-guida, nel caso della mia collaborazione con Lo Scarabeo, è stata quasi sempre suggerita dalla Casa editrice in funzione della commercializzazione del prodotto. Da parte mia, invece, avendo basi storiche e filosofiche, le proposte editoriali sono sempre partite dall’individuazione dei prodotti assenti dal mercato senza tenere conto del possibile successo commerciale; questo è un compito che spetta all’Editore, non all’Autore. Ma i risultati si vedono solo quando l’opera va sugli scaffali. Così, è successo che alcune mie ideazioni apparentemente di nicchia, come i Tarocchi universali di Wirth e i Tarocchi iniziatici della Golden Dawn, abbiano avuto un grande successo. Altri prodotti suggeriti dall’Editore, che sulla carta avrebbero dovuto essere di successo, si sono invece rivelati dei flop, come nel caso dei Tarocchi di Dante.

Quali possono essere i motivi del successo o dell’insuccesso di un mazzo?

Bisogna dire che, a parte il soggetto, un motivo di successo sono spesso le illustrazioni. Per esempio i Tarocchi di Dante, dipinti da Andrea Serio seguendo la mia sceneggiatura, sono un’opera d’arte raffinatissima e perciò non incontra il gusto medio degli appassionati di Tarocchi. Altri due mazzi da me proposti e sceneggiati, i Tarocchi di Bacco e i Tarocchi di Venezia, entrambi pubblicati da Dal Negro, hanno riscontrato un buon successo di vendite sia per i temi sia per la fama dei due autori: Luigi Scapini per i Tarocchi di Bacco e Davide Tonato per i Tarocchi di Venezia.

Dal 2006 collabori con l’ArtStudioLetizia, studio di progettazione di ambienti scenografici e installazioni artistiche. Ho visto che si tratta di progetti che mescolano le più diverse espressioni artistiche, dall’arte povera alla land art, dalla grafica tradizionale all’arte digitale, per farle incontrare e dialogare fra loro. A volte, queste opere fanno da sfondo a interventi poetici o teatrali. Potresti spiegarci meglio di cosa si tratta?

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La Sibilla del cuore.  Si tratta di un mazzo molto speciale ideato sulla base di un antico manoscritto alchemico.

Non è facile spiegare questo aspetto della mia collaborazione artistica con l’ArtStudioLetizia, ma ci provo. Le nostre opere, quando non fanno parte di percorsi museali, sono spesso effimere. Vivono giusto lo spazio di una rappresentazione scenica all’interno di eventi più ampi, come rassegne di teatro di strada; poi vengono smontate. Si tratta di un lavoro collettivo, che riunisce la creatività e le competenze tecniche di molte persone. Dovendo sempre fare i conti con budget risicatissimi, si rende necessario l’uso di materiali poveri e il riciclaggio di strutture portanti già esistenti. Un altro problema è quello del  magazzino; non volendo gettare i materiali prodotti e avendo scarso spazio disponibile, l’ArtStudioLetizia fa largo uso di stampe su tela, anche di grandi dimensioni, o di materiali video proiettabili.

Tra i vari progetti realizzati con l’ArtStudioLetizia ci sono diversi mazzi di Tarocchi storici, italiani e non. Come nasce questo particolare progetto e quali obiettivi si pone?

Con l’art designer Letizia Rivetti, titolare dell’ArtStudioLetizia, ho elaborato il progetto Rinascimento Italian Style Art, finalizzato sia alla ristampa di Tarocchi antichi rarissimi ma di grande interesse storico, sia alla produzione di nuovi mazzi di Tarocchi e Sibille di alto valore filosofico. Tutti i mazzi sono stampati in edizione limitata, numerati e firmati su una carta di garanzia che ne attesta l’autenticità. Per ogni mazzo scrivo un testo inedito che offre al lettore notizie storiche e istruzioni pratiche sull’uso di quel mazzo specifico. Questo perché anche nell’esoterismo c’è bisogno di un atteggiamento serio, capace di contrastare, per quanto possibile, la povertà intellettuale di molti pseudo esoteristi contemporanei. Un altro valore aggiunto delle opere prodotte con il brand Rinascimento sono le splendide scatole in armonia con ciascun mazzo, progettate da Letizia Rivetti e fatte a mano da artigiani italiani.

Quali sono le opere che vi hanno dato maggiori soddisfazioni?

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Tarocchi Sola-Busca. – L’unico mazzo di Tarocchi del 15° secolo arrivato ai nostri giorni completo di tutte le 78 carte.

Senza dubbio i Tarocchi Sola Busca, un mazzo di contenuto ermetico-alchemico dipinto in Italia intorno al 1491. Poi la Sibilla del Cuore, basata su una raccolta di emblemi dei Rosacroce pubblicata in Germania nel 1617. E anche i Tarocchi di Perrin, stampati a Torino nel 1865, sono molto apprezzati in tutto il mondo. Ma bisogna dire che tutti i nostri mazzi ci danno, se non la soddisfazione economica, almeno la gioia di avere riprodotto fedelmente degli autentici gioielli. Attualmente il catalogo contiene una decina di titoli, ma abbiamo già in previsione, per il 2019, la ristampa di quattro mazzi di Tarocchi del Sette e Ottocento, e due mazzi di artisti contemporanei. In questo modo stiamo creando la più raffinata collezione di Tarocchi e Sibille al mondo. Rinascimento è un progetto che passerà alla storia.

Hai ragione, scegliere quali di questi mazzi sia il più bello è davvero difficile, ma se qualcuno dei lettori si innamorasse di uno in particolare e volesse acquistarlo come può fare?
E’ molto semplice: basta scrivere una mail a rinascimento.italianart@gmail.com

Concludo sempre l’intervista chiedendo all’ospite un messaggio per i lettori che vogliono conoscere più a fondo il mondo della cartomanzia e della divinazione in genere. Qual è il tuo messaggio per tutti i neo-appassionati?

Il consiglio che voglio dare a qualunque persona si avvicini al mondo dell’esoterismo, che sia principiante o esperta, è quello di affrontare i testi in modo critico, scegliendo opere che offrano al tempo stesso basi storiche, filosofiche e pratiche. Per quanto riguarda le pratiche divinatorie suggerisco a chiunque di mantenere alto lo spirito autocritico, lasciando eguale spazio alla ragione all’ispirazione, ma sempre nella certezza che la verità assoluta resterà sempre nascosta, nonostante la presunzione umana di volerla conoscere con i mezzi più diversi, inclusi quelli della scienza e della divinazione.

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