Consapevolezza: io speriamo che me la cavo

3689db4084b23597a222cf1b1eb6b936.jpgQuesto è per me un periodo molto delicato e particolare di grande risveglio e di rinnovamento. Anche alcune delle persone che mi sono vicine stanno affrontando un periodo simile, che figata, penserete a questo punto. In genere, si tende a immagina un periodo di rinascita molto simile alla carta del Mondo o della Stella, ci si concentra, cioè sul risultato finale, sulla meta, trascurando del tutto il viaggio, i disagi e le fatiche che esso comporta. Il risveglio è quasi sempre doloroso e faticoso, esso è quasi sempre innescato da situazioni quali i semi di Spade e la carta della Morte per evolversi nella Torre e, quando si è fortunati, finalmente manifestarsi nell’Eremita.

 

Risvegliarsi, prendere coscienza, avvicinarsi alla consapevolezza, trovare la propria essenza è un po’ come smettere di fumare o iniziare una dieta, credetemi non c’è nessuna differenza.

Se qualcuno di voi è, oppure è stato un fumatore o ha tentato di cambiare alimentazione sa per certo di cosa sto parlando.
Grandi benefici?
Pochi minuti fa ho visto un video che gira su Facebook che promette meraviglie a chi smette di fumare elencando i grandi benefici che ne riceve il corpo già dopo pochissimi minuti, peccato che voi, di quei benefici non ne sentirete neppure uno, sentirete, invece, una rabbia isterica provocata dalla crisi di astinenza. Vi accorgerete che il vostro metabolismo è notevolmente cambiato e per di più, non saprete a cosa diavolo aggrapparvi nelle situazioni spiacevoli, quelle che vi avevano spinto a nascondervi dietro l’azzurrina cortina di fumo.

Comincerete a sentire odori di cui non avevate la più pallida idea , le puzze soprattutto, gli odori sgradevoli saranno pungenti e con gli anni la situazione non migliora, nessuno ve lo dice ma dopo quasi dieci anni, nei momenti di maggiore tensione la notte sogno di fumare una bella sigaretta, sogno di rifugiarmi dietro quella cortina fumosa, di aggrapparmi a quella paglia vestita di bianco.

I benefici che decanta il video arrivano dopo, quando smettete di essere isterici e di sperare che potrete ricominciare a fumare, anzi quando smetterete di chiedervi perché c***o avete smesso.
Ad un certo punto vi accorgerete che potete sentire l’odore di fiori nell’aria, a primavera, potrete, addirittura, distinguere l’odore dei diversi fiori. Scoprirete che l’olfatto è fortemente legato al senso del gusto e che assaporerete anche i cibi più delicati. I vostri vestiti manterranno il profumo di lavanda e il vostro impermeabile preferito non avrà nessuna orrenda bruciatura di sigaretta. Vi godrete la cena al ristorante senza pensare al momento in cui, uscendo, potrete di nuovo fumare, la vostra pelle sarà più luminosa, il respiro più profondo e così via, ma ripeto, tutto questo avverrà solo dopo molto tempo aver smesso di fumare, in modo molto graduale.
La consapevolezza è graduale
Per la “consapevolezza” è la stessa identica cosa.

La prima cosa di cui si diventa consapevoli è la propria puzza. Si scopre di essere umani, piccoli, fragili, meschini, deboli. Si è irritati da se stessi e dagli altri a causa delle aspettative disattese, ci si incazza per il fatto stesso di averle delle maledette aspettative. Ci si sente orribili per quella compassione che non arriva, per quell’equilibrio così difficile da mantenere. Scopriamo che le certezze a cui ci aggrappavamo con fiducia sono solo fili di paglia e che gli affetti erano solo cortine di fumo entro le quali abbiamo immaginato realtà inesistenti.

Più diveniamo consapevoli più vediamo quanti condizionamenti ai quali siamo stati sottoposti e parte del nostro mondo si sgretola, “chi cacchio siamo? Cosa è reale e cosa non lo è?” Quando ci si pone seriamente domande del genere alzarsi al mattino può diventare faticoso. E poi le ferite dell’anima e i loro segni sul corpo. Dolori sepolti e dimenticati che hanno condizionati i nostri gusti e le nostre scelte riemergono prepotenti e ci costringono a fare i conti con un passato che non vogliamo ricordare, a guardare un volto che non vogliamo riconoscere.

57f53cf6f7dad97fa38b68d40a2575f9Come per il fumo, dopo molto tempo, arrivano anche i profumi e i sapori. Si sceglieranno con più cura le persone e i sollazzi che meglio potranno nutrire la nostra anima, saremo più bravi ad amare e sapremo sentirci felici, completi, anche quando siamo soli. Avremo più fiducia in noi stessi e sarà più difficile ferirci mentre proveremo naturalmente compassione e la gentilezza si manifesterà in noi.
Il Monte dell’Eremita
Alla fine del viaggio incontreremo noi stessi splendidamente nudi e danzanti in una corona di alloro.

Ovviamente il nostro viaggio è come il gioco dell’Oca, circolare, lì dove finisce subito ricomincia ma ci sarà riposo, ristoro, danze leggiadre e fiori odorosi prima di riprendere il cammino.

Quando ho smesso di fumare l’ho fatto leggendo il libro “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo”. Il libro ha il grandissimo merito di preparare il lettore a ciò che lo aspetta e cioè all’astinenza, il nervosismo ecc. questa preparazione per me è stata fondamentale perché non mi ha permesso di crearmi illusioni che, una volta deluse mi avrebbero scoraggiata e mi ha permesso anche di adottare delle strategie e delle contromisure.

Sapere cosa aspettarsi da un percorso spirituale è altrettanto importante per evitare di rimanere scioccati ma allora perché nessuno ne parla?

Penso sia per lo stesso motivo per cui nessuno vi dirà mai quanto farà schifo, all’inizio, smettere di fumare. Anche il libro che ho letto prima parla dei benefici e solo alla fine, quando ormai la decisione è presa avverte delle difficoltà. Nessuno intraprende una scalata per la fatica, lo fanno tutti per l’emozione della cima.

Parlando delle meraviglie della cime si fa si che in molti acquistino l’attrezzatura da alpinisti, solo in pochi, ovviamente, continueranno la scalata, molti si ritireranno, alcuni si perderanno nella montagna e alcuni potrebbero addirittura morire. Pochissimi giungeranno in cima.

Non sempre però, è il cinismo e il calcolo a spingere verso questa politica omertosa, il più delle volte questa omissione è fatta in buona fede. Chi è già a buon punto della scalata (con chi è in cima non si può più parlare) ha spesso dimenticato la fatica iniziale perciò non può più parlarvene. Altri credono di essere in cima e invece girano intorno alla base della montagna da anni e perciò non possono conoscere i pericoli e le fatiche della scalata. Una parte, infine, la montagna non l’ha mai vista, ma sa che a fare l’istruttore alpinista si guadagna bene e non solo in termini economici ma anche e soprattutto energetici e così invita tutti a scalare con corde e picconi.

Io, dal canto mio, so di essere appesa a questo benedetto monte da un bel po’, non so a che punto della salita sono, non guardo mai in basso, verso la base, punto sempre gli occhi alla cima ma è difficile dire quanto essa sia vicina o lontana. Ogni tanto riesco a riposare in qualche spuntone assolato, altre volte in grotte profonde ma il più delle volte ho le mani sanguinanti nello sforzo di ascendere e per questo ritengo sia il caso di avvisare i miei compagni di scalata di quanto irta sia salita. Insomma, io speriamo che me la cavo, e spero possiate cavarvela anche voi.

Nec spe, nec metu
Bimbasperduta.

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