Non vedermi come una donna.
Sono stanca di essere donna.
Sono stanca delle urla di condanna e dei canti di osanna rivolti alla disgraziata ferita tra le mie cosce. Non pensare che sono donna, perché quando pensi che sono una donna finisci sempre per limitarmi, per cacciarmi in un posto angusto non importa se di condanna o di santità. Che tu mi cacci nella fossa della donna fragile e sensibile, sottomessa e tutte le stronzate maschiliste con le quali siamo cresciuti oppure che mi metti nella teca della Dea Madre e tutte le sciocchezze sulla femminilità e la maternità, in entrambi i casi, mi limiti e questo limite mi
uccide.
Prima di essere una donna sono un essere umano. Se vuoi sapere cosa penso, chi sono, pensami, guardami solo come un essere umano. Le mie capacità, il mio modo di sentire, i miei desideri, la mia forza, il mio desiderio di indipendenza, la mia necessità di indipendenza, il mio orgoglio, la mia combattività, il mio coraggio sono quelli di un essere umano e non puoi imprigionarli in dei canoni.
Il nostro cervello funziona allo stesso identico modo e ci sono scenziate indipendenti che lo hanno e dimostrato e che continuano i loro studi per giungere alla vera libertà.
Non vedetemi come una donna, non pensatemi come una donna, ma come un essere umano perché questo io sono.
Non credete di poter indovinare i miei sentimenti attraverso la piccola vagina.
Il mio fiume rosso s’ingrossa e presto romperà gli argini e la mia rabbia sale perché ogni volta che sono stata guardata co
Io non sono uguale a te, donna, che leggi. Non siamo sorelle perché ogni mese il sangue scorre dal nostro utero alla terra. Io non ti sento mia sorella in questo senso. Non ho i tuoi stessi sentimenti e non penso al tuo stesso modo, né ho i tuoi stessi desideri. Non credo nelle tende rosse e nei cerchi femminili. Per me è farti un torto inserirti in quella teca da Dea Madre.
Io non sono diversa da te, uomo, che leggi. Il mio cervello non funziona in modo diverso dal tuo, queste sono solo bugie imbastite dalla scienza per tenerci buoni. Una volta dicevano che Dio ci ha fatti diversi, ora dicono che è la natura ad averci fatti diversi. Una volta i teologi dimostravano la nostra diversità speritcandosi in teologie improbabili. Oggi gli scienziati al servizio dello stesso potere fanno salti mortali per dimostrare l’indimostrabile.
Cara donna, caro uomo, noi siamo uguali sotto un unico punto: SIAMO ESSERI UMANI.
me una donna invece che come essere umano ho sentito il bruciore di una nuova ferita profonda nella mia anima.
Ho sentito strappata un pezzo della mia dignità.
Se volete essere uomini e donne accomodatevi, ma non chiedete a me di essere donna, io sono un essere umano.
Un abbraccio di Luce
Irene
Nec spe nec metu
ho sempre condiviso il pensiero che un’anima non ha sesso e come tale va considerata…poi che le differenze fisiche che la natura ci ha dato si mettano di mezzo, questo è difficile da evitare…
Carissimo Gigi,
prima di tutto ben venuto. Ovviamente nel mio post non parlo delle differenze fisiche ed inevitabili ma di quelle differenze che di fatto non esistono e che sono tanto sbandierate da secoli divenendo, di fatto, una prigione per entrambi i sessi.
Buongiorno Irene,
Mi piace il pensiero di tornar qui ogni tanto.
E dunque, il tuo è un pensiero molto comune al mio -io no mi sono mai sentita una donna- ma un essere umano.
In questi anni, o come la sensazione che se sei una donna sei un pò una “specie protetta” e questa cosa mi da impressione di essere diversa e in gabbia,
Sostengo sempre che prima di essere una donna o un uomo, bisogna essere prima persone, cioè umani.
Su questo concordo pienamente…la storia ha trattato per millenni i sessi in maniere differenti. Trovo allucinante che, ad esempio, il diritto di voto sia una conquista solo di “pochi” anni fa…certi pregiudizi sono difficili da estirpare se si consolidano nei secoli…il non considerarle è privilegio di anime già molto avanti nel loro cammino terreno… 😉