Il Matto, i miei giorni e l'ouroboros

torUccideMidgardsomen“0” il numero non-numero. Il Matto è l’unica carta del mazzo a non avere numero ma a essere contrassegnata da un cerchio che ricorda un altro famoso simbolo, l’uroboro, il serpente che si morde la coda.

Questo simbolo è presente praticamente in tutte le culture
del mondo con significati simili e, apparentemente, antitetici.

Il primo significato che molte culture gli hanno attribuito e che nell’esoterismo occidentale gli è stato confermato è quello di Serpe Cosmico, raffigurazione del Cosmo, dell’eternità, della Vita che si perpetua oltre la morte. In quest’accezione, è considerato un simbolo molto fortunato e amato, portatore di longevità, fortuna, chiarezza e saggezza.

Altre culture, invece, hanno prediletto l’aspetto caotico del serpe cosmico. E’ il caso, ad esempio, del serpe di Miðgarðsormr, demone serpentiforme che, nascosto negli abissi, avvolge la terra intera e morde la sua stessa cosa a causa dell’enorme mole. In quest’accezione il serpe è simbolo del caos, è apportatore di disordine, indica idee circolari, incapacità di concludere, insensatezza e la tendenza a girare in tondo. Insomma da noi lo chiamiamo “il cane che si morde la coda” in Africa lo chiamano “il serpente che si morde la coda“. Sia nelle assolate distese d’Africa, sia nelle crepuscolari lande scandinave gli sciamani ritenevano che, quando si manifestava lo spirito del serpe che si morde la coda, questo andasse scongiurato, scacciato. Nessun simbolo può essere più indicato a simboleggiare il Matto più dell’ouroboro, proprio per questa sua doppia valenza. Caos/Cosmo.

La carta del Matto, infatti, indica la follia in tutte le sue declinazioni. Dalla mania o estasi divina alla creatività artistica, l’originalità d’idee e carattere fino alle idee fisse e circolari, la lentezza d’intelletto, gli stati emotivi e psichici patologici e la demenza vera e propria, senza ritorno.

Ma non solo, le carte raffigurano anche situazioni, momenti, soluzioni ed esiti a problemi, atteggiamenti da tenere e periodi della nostra vita. Così il matto rappresenta periodi frenetici, pieni di confusione, caos, durante i quali le nostre paure fanno a gara per chi urla più forte.

etteillaMa come dice Etteilla, è dal Caos primordiale che il Creatore ha tratto l’ordine dell’Universo.

I Tarocchi ci insegnano l’utilità del disordine e del caos ed io lo sto sperimentando di persona.

Negli ultimi mesi la carta del Matto si è insinuata nella mia vita. Soffia via con forza le mie certezze, scuote i rami delle mie amicizie e dei miei affetti, ritarda e ingarbuglia i miei affari, urla improperi al mio animo turbato che non sa più a cosa appigliarsi tanto tutto sembra sfuggente e viscido come sabbie mobili fantasma.

Il caos che c’è prima o poi finirà. Alcuni dei miei affetti cadranno a terra, come le mele e si trasformeranno in semi di consapevolezza, altre, invece, resisteranno al soffio di Miðgarðsormr e nutriranno altre consapevolezze. Così sarà per le mie certezze, quelle superflue si disperderanno, altre saranno rese più forti dalla tempesta ed io? Io, sono faccia a faccia con me stessa, con ma la Medusa che vive negli abissi di ciascuno di noi. Io potrò ospitare serpi impazzite come la gorgone, o fregiarmi il capo d’ali e sonagli come un giullare scespiriano, troppo savio perché sia il Signore e troppo matto per esser un uomo comune.

E voi? Avete mai incontrato il matto dei Tarocchi? L’arcano senza numero si è mai insinuato nella vostra vita? Racontatemi la vostra esperienza così come io vi ho narrato la mia.

Un abbraccio di Luce
Irene
Nec spe nec metu

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