Chaos del Tri per Uno

Chaos del Tri per Uno è un poema composto da Teofilo da Folengo nel 1524 utilizzando i ventidue trionfi in ciascun verso. Il poema mise apertamente in discussione il senso della vita monastica, inserendosi così nel dibattito allora aperto sulla validità delle tradizionali istituzioni ecclesiastiche.

Secondo quanto da lui raccontato nel Chaos del Triperuno, ma definitivamente smentito dalle ricerche del Billanovich, nel 1524 Folengo abbandonò la vita monastica per Girolama Dieda, una giovane donna di buona famiglia con la quale vagabondò in varie città italiane, spesso in condizioni di grande povertà, avendo come unica fonte di guadagno la sua abilità nel comporre versi. Divenuto precettore dei figli di Camillo Orsini, si stabilì a Venezia per qualche tempo. Al termine di questo periodo “scapestrato”, Folengo chiese e ottenne, nel 1530, di essere riammesso nell’ordine religioso.

Chaos del Tri peruno

Amor, sotto ‘l cui impero molte imprese
van senza tempo sciolte da fortuna,
vide morte su ‘l carro orrenda e bruna
volger fra quanta gente al mondo prese.
Per qual giustizia, disse, a te si rese
né papa mai, né papessa alcuna?
Risponde: chi col sol fece la luna
tolse contra mie forze lor difese.
Sciocco, qual sei, quel foco, disse Amore,
ch’or angiol or demonio appare, come
temprar sannosi altrui sotto mia stella.
Tu imperatrice ai corpi sei, ma un cuore
benché sospendi, non uccidi, e nome
sol d’alta fama tieni bagatella.
Teofilo Folengo.
Chaos del tri per uno

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